L'AVVENIRE
«Con noi Guccini e De Gregori cantano il bello d'essere papà»
Michele Fedrigotti, Carlo Sinigaglia e Ares Tavolazzi raccontano la genesi
del cd «Sette veli intorno al re» con 15 canzoni «da papà»
I proventi finanzieranno tre progetti umanitari
Si intitola Sette veli intorno al re, contiene canzoni per bambini ma non è
il "solito" disco per l'infanzia: soprattutto perché è
stato concepito da musicisti particolari. Michele Fedrigotti, pianista, docente
di Conservatorio, fu collaboratore del primo Battiato ed autore progressive; Carlo
Sinigaglia è chitarrista blues e musicoterapeuta in scuole ed ospedali;
Ares Tavolazzi, contrabbassista jazz, suona con Guccini e ha fatto parte degli
Area, gruppo rock militante che negli anni '70 fece scalpore. Ora i tre realizzano
quest'album «da musicisti e da padri»: vi coinvolgono gli stessi Battiato
e Guccini, De Gregori, Fausto Cigliano, Moni Ovadia, jazzisti ed esponenti delle
religioni monoteiste. Già che ci sono, devolvono parte del ricavato in
solidarietà, e dicendoci esattamente quanto. Sul disco campeggia infatti
la scritta secondo cui il 62,85% del ricavato dei tre (anche produttori) verrà
donato ad Emergency per un ospedale pediatrico a Jenin, ad una missione in Madagascar
di Ecar Mandabe (costruzione di pozzi d'acqua ed attività scolastiche),
ai Tibetan Children's Villages della sorella del Dalai Lama.
Proprio no, non è il "solito" disco per l'infanzia.
Con quali obiettivi avete realizzato l'album?
Chi fa musica per bambini spesso li sottovaluta: ma più piccolo è
l'ascoltatore più competente dev'essere chi propone un ascolto. Non crediamo
sia educativo che i bimbi sentano solo sigle di cartoon a ritmo dance: i suoni
indirizzano la loro memoria musicale, noi volevamo proporgli strumenti veri.
Perché coinvolgere in un progetto simile anche i cantautori impegnati?
È stato Battiato a suggerirci che occorrevano dei cantanti per i testi
(fiabe, filastrocche, giochi sull'alfabeto, ndr). Senza tradire l'idea originale
di un disco genuino, abbiamo trovato un'adesione straordinaria in "big"
che si sono messi in gioco con semplicità: questo aiuterà la comunicazione
coi piccoli, gli farà conoscere la musica in lievità.
Ave te coinvolto anche culture diverse.
Oggi è necessario far capire che esistono molti linguaggi. Il missionario
don Riccardo Simionato, l'ebreo Moni Ovadia e il flautista tibetano Nawang Khechog
ci hanno dato questa possibilità. E Cigliano ha cantato il Presepio in
una tarantella partenopea, fornendo spunti anche sulla tradizione non solo musicale.
Voi vi occupate anche di musicoterapia. Questo progetto è utilizzabile
in questa direzione?
No. Musicoterapeuta è chi si prende carico di una persona e la segue singolarmente:
questo disco al massimo può servire per fare pedagogia musicale nelle scuole.
Diventerà anche uno spettacolo?
Lo vorremmo: ma potrebbe essere pure supporto di un libro di storie od avere un
seguito, vedremo.
E da padri, ai vostri "colleghi", come lo presentate?
È un dico che comunica un'affettività maschile diversa dal solito:
più gentile e, speriamo, più vera.